La flessibilità metabolica si riferisce alla capacità dell’organismo di adattare il proprio metabolismo in modo efficiente alle variazioni nell’assunzione di nutrienti (carboidrati o grassi) e alle diverse condizioni energetiche (ad esempio, a riposo o durante l’esercizio fisico). Un organismo metabolicamente flessibile è in grado di passare facilmente dall’utilizzo dei grassi all’utilizzo dei carboidrati come fonte energetica, in base alle necessità.
Il coefficiente respiratorio (RQ) è un parametro utilizzato per valutare quale substrato energetico (grassi, carboidrati, proteine) viene utilizzato dal corpo in un dato momento. L’RQ si ottiene misurando il rapporto tra la quantità di anidride carbonica prodotta e l’ossigeno consumato durante la respirazione.
- RQ = 1: Indica che l’organismo sta utilizzando prevalentemente carboidrati come fonte energetica, poiché l’ossidazione completa di un carboidrato produce una molecola di CO₂ per ogni molecola di O₂ consumata.
- RQ ≈ 0,7: Indica che il corpo sta utilizzando prevalentemente grassi, poiché l’ossidazione dei grassi richiede più ossigeno rispetto alla produzione di anidride carbonica.
- RQ ≈ 0,8 – 0,9: Indica un mix di grassi e carboidrati.
- RQ > 1: Si osserva durante condizioni di sovrapposizione respiratoria, ad esempio durante un esercizio fisico intenso, dove c’è una maggiore produzione di CO₂ rispetto all’O₂ consumato.
In un contesto di flessibilità metabolica, un organismo in grado di passare facilmente dall’utilizzo dei grassi a quello dei carboidrati avrà un coefficiente respiratorio che può oscillare tra questi valori in base allo stato metabolico e alle richieste energetiche.
La flessibilità metabolica gioca un ruolo cruciale nella perdita di peso, poiché si riferisce alla capacità del corpo di adattarsi rapidamente e in modo efficiente all’utilizzo di diverse fonti di energia (grassi e carboidrati) in base alle necessità. Ecco come la flessibilità metabolica si collega alla perdita di peso:
1) Maggiore capacità di ossidare i grassi
Un corpo metabolicamente flessibile è in grado di passare più facilmente dall’uso dei carboidrati all’uso dei grassi come fonte di energia, soprattutto in condizioni di digiuno o durante l’esercizio fisico. Questo è particolarmente vantaggioso per la perdita di peso, poiché ossidare più grassi significa bruciare le riserve di grasso corporeo. Le persone metabolicamente inflessibili, invece, possono avere difficoltà a mobilizzare i grassi, dipendendo eccessivamente dai carboidrati.
2) Efficiente regolazione dei livelli di insulina
Una buona flessibilità metabolica è spesso associata a una migliore sensibilità all’insulina, che è essenziale per la gestione del peso. L’insulina regola l’immagazzinamento dei nutrienti nel corpo, e quando è alta, tende a favorire l’immagazzinamento dei grassi. Le persone con insulino-resistenza (spesso metabolicamente inflessibili) trovano più difficile utilizzare i grassi come fonte energetica, accumulando quindi più grasso. Al contrario, una buona sensibilità all’insulina promuove l’utilizzo dei grassi come fonte di energia.
3) Adattamento durante l’esercizio fisico
Le persone con una buona flessibilità metabolica possono utilizzare in modo più efficiente sia i carboidrati sia i grassi durante l’attività fisica. Durante esercizi di intensità moderata, un corpo flessibile tende a bruciare più grassi, riservando i carboidrati per sforzi intensi. Questo equilibrio facilita un maggiore dispendio calorico complessivo, supportando la perdita di peso. Al contrario, una persona metabolicamente inflessibile può fare più fatica a bruciare grassi, anche durante l’esercizio, limitando l’efficacia degli allenamenti per la perdita di peso.
4) Minori oscillazioni glicemiche
Una buona flessibilità metabolica aiuta a stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue. Quando il corpo può passare facilmente dall’uso dei carboidrati a quello dei grassi, si evitano picchi e cali glicemici improvvisi, che possono portare a fame eccessiva e abbuffate. Questo è particolarmente utile per chi cerca di perdere peso, in quanto controllare la fame è uno degli aspetti più difficili di una dieta ipocalorica.
5) Effetto del digiuno e delle diete a basso contenuto di carboidrati
Le persone con buona flessibilità metabolica possono beneficiare di strategie alimentari come il digiuno intermittente o le diete a basso contenuto di carboidrati, perché il loro corpo è in grado di passare velocemente dall’utilizzo dei carboidrati a quello dei grassi immagazzinati. Questo rende più facile sostenere un deficit calorico e promuovere la combustione dei grassi. Chi è metabolicamente inflessibile, al contrario, potrebbe sentirsi stanco e affamato durante il digiuno o una dieta low-carb, rendendo più difficile la perdita di peso.
Come migliorare la flessibilità metabolica?
Per migliorare la flessibilità metabolica e facilitare la perdita di peso, si possono seguire alcune strategie:
- Allenamento fisico regolare, soprattutto esercizio aerobico e allenamenti ad alta intensità, che migliorano la capacità del corpo di bruciare i grassi. HIIT e neuroHIIT
- Dieta equilibrata, con un mix di carboidrati e grassi sani, per abituare il corpo a utilizzare entrambi i combustibili.
- Riduzione dell’insulino-resistenza, attraverso una dieta a basso indice glicemico, un’alimentazione controllata e regolare attività fisica.
- Digiuno intermittente o periodi di restrizione calorica per abituare il corpo a usare i grassi in assenza di carboidrati.
- Esercizi di BIOFEEDBACK respiratorio per migliorare il RQ
Migliorando la flessibilità metabolica, il corpo diventa più efficiente nel bruciare i grassi, il che può facilitare e accelerare il processo di perdita di peso.
Dott.ssa Maria Laura Pastorino
- Biologo Nutrizionista
- Fitness coach
- Medicina sistemica – PNEI
Sono biologa nutrizionista specializzata nella Medicina Sistemica, nella Neuroendocrinoimmunologia, nel rapporto tra lo stress il sistema di reazione e tutti i cambiamenti nella composizione corporea che questo comporta.