La termogenesi è un processo di conversione delle calorie dei nutrienti in energia termica essenziale per l’omeostasi del corpo ovvero per la termoregolazione, il mantenimento del metabolismo e il controllo del peso corporeo.
Sono stati studiati diversi agenti termogenici tra cui:
- la caffeina
- la p-sinefrina (estratto di arancio amaro)
- la capsaicina e l’acido clorogenico (estratto di chicco di caffè verde)
La capsaicina e dei suoi analoghi non piccanti (capsinoidi) sono sostanze che aumentano il dispendio energetico e promuovono la diminuzione del grasso corporeo; in particolare i capsinoidi attivano la termogenesi del tessuto adiposo bruno (BAT) e il dispendio energetico di tutto il corpo (EE24h); a conferma di ciò, in uno studio effettuato su uomini sani di età compresa tra i 20 e i 32 anni, la misurazione del dispendio energetico del corpo e della temperatura della pelle sono aumentati dopo l’ingestione orale di capsinoidi (9 mg) grazie all’attivazione del BAT; il meccanismo d’azione attraverso cui viene attivato il tessuto adiposo bruno (BAT) è legato al fatto che i capsinoidi attivano il canale TRPV1 che si trova nel tratto digestivo superiore che porta ad un aumento dell’attività del nervo simpatico verso il BAT.
La caffeina ha dimostrato aumentare il dispendio energetico con effetto dose-dipendente e, nonostante alcuni dati contrastanti, è generalmente accettato che la caffeina stimoli efficacemente il sistema nervoso centrale (stimolazione impulsiva del sistema nervoso simpatico) e aumenti il tasso metabolico, quindi maggiore capacità a bruciare il grasso… non male!
Esposizione al freddo: Il tessuto adiposo bruno (BAT) viene attivato dall’esposizione acuta al freddo; questo tipo di tessuto adiposo è un regolatore del dispendio energetico e del grasso corporeo, pertanto, rappresenta un bersaglio promettente nella lotta contro l’obesità e i disturbi ad essa correlati. In uno studio, il cui scopo era quello di confrontare l’utilizzo dei substrati durante l’attività fisica svolta rispettivamente in ambiente freddo (-10 gradi) e caldo (22 gradi), è risultato che il dispendio energetico totale e l’utilizzo di grassi durante l’esercizio è stato superiore in ambiente freddo.
Attività fisica in modalità HIIT
e ultime ricerche indicano chiaramente che l’High Intensity Interval Training (HIIT) può essere più efficace nel ridurre il grasso sottocutaneo, il grasso addominale e l’IMAT rispetto ad altre tipologie di esercizio. Si è visto che una regolare attività di HIIT è in grado di ridurre significativamente la resistenza all’insulina e aumentare la capacità della massa muscolare scheletrica di ossidare gli acidi grassi. Inoltre, l’attività fisica stimola la produzione di irisina, ormone in grado di operare il meccanismo molecolare detto “browning” cioè di conversione della cellula adiposa bianca in beige e, soprattutto nel caso dell’attività di HIIT, porta ad un’adeguata attivazione del sistema nervoso simpatico; è stato anche dimostrato che l’esercizio fisico in combinazione con l’esposizione al freddo è fondamentale per stimolare il BAT.
Le vitamine svolgono un ruolo essenziale nelle reazioni che riguardano il metabolismo così come i minerali.
Tra i minerali implicati nel metabolismo dei carboidrati troviamo zinco, rame e cromo. Una carenza alimentare di zinco influenza negativamente l’utilizzo del glucosio: una sua carenza nella dieta durante la gravidanza influisce sullo sviluppo del feto e sul metabolismo dei carboidrati. Una dieta povera di rame causa una ridotta risposta insulinemica, pertanto l’utilizzo del glucosio da tessuti periferici e il rilascio di insulina possono esserne influenzati. Il cromo è un nutriente essenziale coinvolto sia nel metabolismo dei carboidrati che in quello dei lipidi: le ricerche in tal senso dimostrano che questo minerale è in grado di migliorare la sensibilità all’insulina ed è efficace nel ridurre i lipidi nel sangue. Altri composti ad azione energetica sono d’interesse e ne approfondirò più avanti!
Dott.ssa Maria Laura Pastorino
- Biologo Nutrizionista
- Fitness coach
- Medicina sistemica – PNEI
Sono biologa nutrizionista specializzata nella Medicina Sistemica, nella Neuroendocrinoimmunologia, nel rapporto tra lo stress il sistema di reazione e tutti i cambiamenti nella composizione corporea che questo comporta.