La scelta dell’alimento è di fondamentale importanza.
Lo stress ossidativo è stato considerato come la rottura del fisiologico equilibrio fra radicali liberi e antiossidanti. In realtà, è un fenomeno del tutto fisiologico, un fenomeno di adattamento allo stress.
Mentre lo stress emotivo è mediato da messaggeri rilasciati dall’asse Ipotalamo-Ipofisi-Surrene (HPA), lo stress ossidativo è gestito dal sistema REDOX, che comprende l’equilibrio tra le sostanze ossidanti e riducenti, sempre sotto controllo (epi) genetico.
Questo sistema funziona come un’interfaccia tra l’organismo e l’ambiente, garantendo l’adattamento, condizione indispensabile per la sopravvivenza.
Una disfunzione di questo sistema comporta l’insorgenza della Sindrome di stress ossidativo (SDO), ritenuta responsabile dell’invecchiamento precoce e di molte delle patologie dei nostri giorni, metaboliche, neurologiche e oncologiche.
Parlando di quanto conta la scelta dell’alimento, un punto (fra tanti) fondamentale è la gestione dei radicali ossidanti risultanti dell’alimentazione moderna.
Una alimentazione, se ricca di grassi saturi trans, zuccheri, carboidrati raffinati processati, proteine animali, fosforo, coloranti, conservanti, ecc, e una dieta a PRAL positivo molto alto (carica di residuo renale acido), è molto pro-infiammatoria e richiede un intenso lavoro da parte del nostro sistema antiossidante perché questa carica, potrebbe, potenzialmente, generare una disfunzione se non bilanciata con un sistema riducente.
Nell’ambito dell’alimentazione, quali sono i cibi riducenti?
Sono tutti quelli che ci aiutano a generare anche un PRAL negativo: alimenti ricchi di magnesio, potassio, calcio e bicarbonati, che contrastano la acidosi metabolica di basso grado, antiossidanti organici e inorganici. Fra questi troviamo aminoacidi, peptidi, sostanze lipofile, le Vitamine, acido ascorbico, carotenoidi, tocoferoli, polifenoli, i fotocomposti dei vegetali, elementi come il rame e lo zinco sono cofattori importanti nei processi REDOX ma anche l’acido urico, la bilirubina, albumina, sono antiossidanti endogeni, questi sono alcuni fra tanti altri.
Ovviamente non tutti i sistemi hanno la stessa efficacia o medesima valenza dal punto di vista biochimico, diventa quindi fondamentale per quanto riguarda l’alimentazione, avere un piano vario e ricco per bilanciare lo stress ossidativo quotidiano.
L’adozione di un corretto stile di vita che comprende un adeguato programma alimentare, un regolare esercizio fisico, un’integrazione mirata e corretta, insieme all’esclusione – limitazione del fumo, al controllo dell’introito di bevande alcoliche, al controllo dello stress emotivo, al soggiorno in un ambiente sano, è già una buona misura di per sé per controllare il metabolismo ossidativo attraverso la riduzione della produzione di spezie reattive e l’induzione di attività antiossidante.
Per quanto riguarda l’area della nutrizione la domanda da farci è: Quanto la scelta alimentare personale diventa un fattore di rischio o di prevenzione?
Quanto il mix di alimenti è pro-infiammatorio e quanto si è in grado di sostenere questa situazione che genera dis-stress nei nostri sistemi di adattamento?
È possibile, o meglio, è una nostra responsabilità, misurare, capire e prevenire con un approccio integrato questa sindrome di di-stress ossidativo con l’obiettivo di rallentare la senescenza cellulare e non aggravare il decorso di alcune patologie e stati di dis-autonomia.
Dott.ssa Maria Laura Pastorino
- Biologo Nutrizionista
- Fitness coach
- Medicina sistemica- PNEI
Sono biologa nutrizionista specializzata nella Medicina Sistemica, nella Neuroendocrinoimmunologia, nel rapporto tra lo stress il sistema di reazione e tutti i cambiamenti nella composizione corporea che questo comporta.