Mi piace la definizione del corpo umano come un “grande e complesso sistema di relazioni e interconnessioni”, e questa “rete” è composta da diversi tipi di cellule che, insieme, formano i tessuti. Questi tessuti, a loro volta, sono organizzati in sistemi di organi o apparati.
A svolgere la funzione di supporto, unione e protezione tra i diversi tessuti sono i tessuti connettivi, al cui interno è presente, in abbondanza, la matrice extracellulare (MEC), a sua volta ricolma di cellule.
Semplificando, possiamo die che la MEC ha il compito di connettere tra loro le varie cellule dell’organismo.
In termini più specifici, la matrice extracellulare è costituita da diversi tipi di glicoproteine, proteoglicani e da acido ialuronico. La sua componente più abbondante è tuttavia il collagene che a costituisce ben il 25% di tutte le proteine presenti nell’organismo
Un’altra delle componenti essenziali della MEC è la cosiddetta “sostanza fondamentale”, una struttura colloidale simile a un gel compatto che si deposita negli interstizi della struttura.
Una caratteristica particolare della sostanza fondamentale consiste nel fatto che, al suo interno, è immersa una varietà di elementi strutturali quali ad esempio i vasi linfatici, i fibrociti e i fibroblasti (ossia le cellule del tessuto connettivo), gli assoni e i capillari artero-venosi. È proprio la presenza di tutti questi elementi che conferisce alla matrice extracellulare l’articolata capacità di comunicazione a distanza tra organi e apparati, anche molto diversi tra loro.
Quando si verifica uno sbilanciamento acido-base, la sostanza fondamentale ne risente, diventando meno fluida, come una gelatina, riducendo alcune delle proprie funzionalità più importanti, come:
- la capacità di drenaggio del sistema linfatico,
- l’interscambio capillare-venoso,
- la plasticità del sistema di comunicazione.
Inoltre, va specificato che la matrice extracellulare non contiene solamente diverse tipologie di cellule relative a organi e apparati del corpo umano, ma anche metaboliti tossici. Questi ultimi, assieme allo stato più o meno fluido della sostanza fondamentale e alla sua concentrazione ionica, determinano sia le modalità di reazione sia lo sviluppo di determinate caratteristiche dell’individuo, così come il suo invecchiamento e il coinvolgimento dei sistemi immunitario, ormonale e nervoso vegetativo.
Tanti altri sono i compiti della matrice extracellulare ma in questo articolo mi concentrerò sulla possibilità di fare una terapia di riabilitazione della matrice.
TOMEEX- Functional Feedback
Nel 2003 La NASA ha condotto uno studio sulla stimolazione a 10 Hz (utilizzando campi elettromagnetici di bassa intensità) della matrice per valutare la rigenerazione, i risultatiti sul comportamento cellulare della matrice sono stati ottimi e la tecnica è ora molto utilizzata per rimodellare la matrice extracellulare.
Con questo principio si fanno brevi trattamenti mirati a:
- rigenerazione dei tessuti
- proliferazione cellulare
- espressione genica
- incremento della produzione di collagene
- guarigione delle ferite
- trattamento del dolore
- miglioramento della angiogenesi
- miglioramento dell’elasticità
- riduzione dell’infiammazione e modulazione della risposta infiammatoria
- miglioramento della circolazione
- terapia di sostegno in caso di fragilità ossea
- rigenerazione della pelle
- rigenerazione delle fibre nervose
tanto per citare alcuni degli effetti positivi di questa terapia.
Non è una terapia invasiva, le sedute sono abbastanza veloci ed i risultati molto buoni e come si può leggere in diversi ambiti della regolazione della composizione corporea.
Credo che tutte le tecniche che aiutino a contrastare i processi di invecchiamento cellulare o al meno a rallentare / invertire l’eziogenesi e progressione di una dis-autonomia meritano un’attenta analisi e se valide le proporrò sempre, come nel caso della terapia di Biofeedback con TomEEX.
Dott.ssa Maria Laura Pastorino
- Biologo Nutrizionista
- Fitness coach
- Medicina sistemica – PNEI
Sono biologa nutrizionista specializzata nella Medicina Sistemica, nella Neuroendocrinoimmunologia, nel rapporto tra lo stress il sistema di reazione e tutti i cambiamenti nella composizione corporea che questo comporta.