La forza interiore è ciò che fa la vera differenza nella vita.
Gli obiettivi si raggiungono a piccoli passi…
Infatti, chi trova dentro di sé la propria forza, sente vibrare l’energia vitale, è in armonia e in equilibrio con sé e col mondo e non vede l’ora scoprire il vero senso dell’esistenza. È l’inizio di un percorso di crescita personale che può portarti lontano, dove desideri, al di là della paura di vivere la vita a pieno, intendendo il raggiungimento di un più alto grado di consapevolezza e padronanza di sé.
Ma come iniziare? Da dove partire?
Molto spesso tendiamo a voler raggiungere il traguardo finale in fretta, perdendo di vista la strada che dobbiamo imboccare e i tanti passi graduali che la compongono.
La felicità non è uno stato di grazia che si raggiunge dall’oggi al domani. Al contrario, la felicità è un’abitudine che si costruisce giorno per giorno. Non pensare a dare il meglio di te solo quando credi ne varrà davvero la pena, perché rischi che quel fatidico giorno non arrivi mai.
La strada da seguire per trovare la forza dentro di te e l’energia di cui non puoi fare a meno se desideri essere pienamente felice, si fa tramite un importante lavoro interiore.
Dalla forza interiore alla felicità: noi, quanto ne siamo responsabili?
Ti capita di domandarti: “da cosa dipende la felicità”? Esiste uno studio condotto dalla prof.ssa Sonja Lyubomirsky dell’Università della California, secondo cui la nostra felicità dipende da vari fattori in percentuali diverse:
- per il 50% da ciò che viene definito set point genetico: determina quanti neurotrasmettitori produciamo in reazione a un evento (per esempio quanta dopamina rilasciamo di fronte a un tramonto). Il nostro livello di benessere individuale è determinato in primo luogo dall’ereditarietà e dai tratti genetici della personalità radicati in noi sin dall’inizio della nostra vita.
- per il 40% dal nostro approccio individuale, dunque da ciò che pensiamo, dalle nostre impostazioni mentali e da come agiamo (le nostre abitudini);
- per il 10% dagli eventi: sulla maggior parte di essi non abbiamo controllo.
Non siamo modelli fissi, ma adattivi: sì, possiamo essere più felici.
Come possiamo desumere dalle percentuali indicate poco fa, sulla genetica non possiamo fare molto, così come non possiamo controllare quel 10% di eventi fuori dalla nostra preddittività. Su quel restante 40%, invece, abbiamo ampio margine di azione.
Saper fronteggiare le difficoltà della vita significa superarle e uscirne non solo rafforzati, ma soprattutto trasformati positivamente. Ciò che interessa è la nostra responsabilità soggettiva nell’essere felici, cioè tutto quell’insieme di abitudini mentali e comportamentali che possono realmente fare la differenza nell’affrontare la vita. E qui entra in gioco il fondamentale concetto di epigenetica. L’epigenetica è quel ramo della scienza che studia come le nostre scelte, le nostre abitudini e le informazioni ambientali incidono sull’espressione dei nostri geni, e ci mostra davvero come il destino è nelle nostre mani.
Siamo abituati a pensare che il DNA nelle nostre cellule stabilisca chi siamo e che l’informazione genetica sia statica e immodificabile. Ma questo è vero solo in parte.
Qui scende in campo l’epigenetica, con gli studi sui meccanismi di regolazione del DNA, che risulta essere una struttura plastica e adattabile.
Infatti, l’epigenetica consente interpretazioni differenti di un modello fisso, cioè il codice genetico, e può dare luogo a letture diverse.
Epigenetica e felicità, quale relazione?
E quel set point genetico di prima? Ecco, ciascuno di noi ha una predisposizione di base per essere felice, probabilmente legata alla capacità di produrre determinati neurotrasmettitori in funzione di ciò che ci accade.
Tuttavia, siamo soggetti dinamici, non statici: possiamo potenziare il nostro livello base di felicità agendo concretamente. Infatti, difficilmente le abilità della vita si sviluppano nell’immobilità.
La capacità di affrontare sfide e difficoltà è un fattore che contribuisce in massima parte alla felicità: le persone che sfruttano la propria forza interiore hanno maggiori probabilità di raggiungere questa felicità. In pratica parliamo di scelte, quelle che compiamo ogni giorno e che trasformiamo gradualmente in abitudini radicate. Di quali abitudini parliamo? In particolare, di nutrizione, integrazione alimentare, allenamento fisico e gestione psicoemotiva (quelli che definisco i “4 fondamenti”) sono le giuste leve con cui ottimizzare la propria risposta epigenetica, e molto di tutto ciò è nelle nostre mani. Queste abitudini virtuose dovrebbero renderci responsabili di noi stessi, poiché il modo in cui scegliamo di vivere influisce direttamente sul nostro benessere e sullo stato di salute.
Forza interiore e felicità: dal livello base al livello pro
Con un cambiamento di abitudini e stile di vita, anche i risultati a livello epigenetico possono subire un’inversione di rotta in senso positivo. Possiamo perciò sfruttare quello che io definisco “potere epigenetico attivo”: se interveniamo adeguatamente sulle nostre abitudini, possiamo davvero tarare la nostra epigenetica al meglio possibile. La nostra vita è la somma delle nostre giornate: se impareremo a gestire le nostre giornate, avremo imparato anche a gestire la nostra vita.
Anche tu puoi riuscirci! Per trovare la tua forza interiore non serve diventare Yoda di Star Wars, ma cercare dentro di te tutte le risorse per costruire una vita intensa e ricca di soddisfazioni. La nostra forza interiore si compone di energia fisica, psichica, energia spirituale che accende il nostro motore interiore e ci fornisce grinta ed entusiasmo anche davanti alle difficoltà.
Dott.ssa Maria Laura Pastorino
- Biologo Nutrizionista
- Fitness coach
- Medicina sistemica- PNEI
Sono biologa nutrizionista specializzata nella Medicina Sistemica, nella Neuroendocrinoimmunologia, nel rapporto tra lo stress il sistema di reazione e tutti i cambiamenti nella composizione corporea che questo comporta.