Testualmente la definizione che Wikipedia offre di “resilienza” è la seguente:

“La resilienza è una parola che indica la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità. Sviluppare la capacità di non fermarsi di fronte a nulla e di fare tesoro di tutto. Di macinare successi e passare sopra ai fallimenti codificandoli nel nostro cervello come semplice ALLENAMENTO. Sono persone resilienti quelle che, immerse in circostanze avverse, riescono, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti”.

La resilienza è la chiave di volta che permette a una persona qualsiasi di diventare unica nel suo genere.

Non è l’intelligenza, non è la fortuna, non è la genetica, non sono i soldi, non è la bellezza di per sé.

L’intelligenza da sola non basta, il mondo è pieno di persone intelligenti che vivono vite senza soddisfazione.

La fortuna da sola non basta perché non tempra in nessun modo il carattere.

La genetica da sola non basta perché può essere distrutta per via di scelte sbagliate.

I soldi da soli non bastano perché amplificano sia i nostri lati positivi che quelli negativi e quanti milionari al mondo sono schiavi di cose come la droga o l’alcool e gettano via le proprie fortune?

La bellezza da sola non basta… perché non dura in eterno.

La sola e unica qualità che può fare la differenza davvero nella tua vita, è la resilienza.

La capacità di fronteggiare eventi avversi mantenendo l’animo positivo.

La capacità di apprendere da ogni difficoltà a identificare e non effettuare gli stessi errori.

La capacità di cogliere la sfumatura di nuova possibilità anche quando tutto sembra remare contro.

Voglio farti porre il focus su quella singola variabile che può fare la differenza tra fallire e riuscire.

Se sarai resiliente e se riuscirai a fronteggiare le difficoltà in modo incessante e fiducioso, nel tempo ti trasformerai in una persona resiliente.

Otterrai la forza che desideri, la condizione di salute ottimale. Otterrai il successo che desideri e arriverai ai tuoi obiettivi.

La strada sarà in salita ma tu sarai forte abbastanza e inarrestabile a sufficienza, da scalare questa montagna!

“Non sempre ci riesce? Ci riprovi!! all’infinito finché non si riesce a fare quello che si vuole.

Finché non si diventa il migliore in quello che si fa.

Questo è ciò che fa la differenza nella vita. Questo è il motore che distingue chi si arrende da chi invece ce la fa, non abbattersi ma riprovare e cercare nuove strade sempre!

Molte volte mi chiedo: Cosa fa la differenza fra un professionista e un altro che lavorano nello stesso ambito? Perché un paziente a volte ha risultati con uno e non con l’altro? Quanti e quali fattori entrano in gioco?

Credo che il primo incontro sia fondamentale per stabilire un feeling se possiamo così dire fra paziente e professionista; quell’incontro di sguardi che fa capire se si sta parlando lo stesso linguaggio e come sarà questo dialogo, sempre una strada a doppio senso.

Come professionista sento di aver bisogno di conferma dell’adesione al programma da parte del paziente; ho bisogno di sapere che si lavora in squadra. È indispensabile, per me, capire quali siano i veri obiettivi del paziente e quale possibilità di riuscita abbia, per identificare un piano utile a questo scopo.

Questo è il primo approccio; successivamente, credo, che la esperienza formativa e sul campo del professionista sia fondamentale, per lavorare in sicurezza e per abbassare le fonti di errori di valutazione che porterebbero ad un fallimento a tutti e due le parti.

Guardando la mia scrivania, nella foto, credo sia chiaro quanto conta per me la formazione, la voglia di superare la maggior quantità di ostacoli e imprevisti, quanto io credo sia necessario indagare a fondo per arrivare al vero cuore della dinamica del problema di un mio assistito.

Investo tanto, tantissimo, direi…, del mio tempo e risorse nella formazione per arrivare ad avere molti strumenti di valutazione e poter capire al meglio il percorso di un paziente.

Forse anche questo fa la differenza fra tanti professionisti; quanto ognuno di noi continui a crescere, ad essere sempre al passo dei tempi con la tecnologia, cosa non facile, ma che aiuta tantissimo in questi tempi; quando, a volte, sembra che regni la confusione e che tutti facciano “tutto”.

Ci sono altri fattori sicuramente che incidono nella riuscita di un progetto ma la preparazione nell’ambito richiesto credo non sia negoziabile. Ognuno, nella sua dimensione delle possibilità e con i mezzi a disposizione, dovrebbe cercare di salire sempre un gradino di più nella preparazione e crescita personale e professionale.

Mi auguro di trasmettere anche ai miei pazienti questa voglia di superare sempre, uno alla volta gli ostacoli!

Molte volte mi chiedo: Cosa fa la differenza fra un professionista e un altro che lavorano nello stesso ambito? Perché un paziente a volte ha risultati con uno e non con l’altro? Quanti e quali fattori entrano in gioco?

Credo che il primo incontro sia fondamentale per stabilire un feeling se possiamo così dire fra paziente e professionista; quell’incontro di sguardi che fa capire se si sta parlando lo stesso linguaggio e come sarà questo dialogo, sempre una strada a doppio senso.

Come professionista sento di aver bisogno di conferma dell’adesione al programma da parte del paziente; ho bisogno di sapere che si lavora in squadra. È indispensabile, per me, capire quali siano i veri obiettivi del paziente e quale possibilità di riuscita abbia, per identificare un piano utile a questo scopo.

Questo è il primo approccio; successivamente, credo, che la esperienza formativa e sul campo del professionista sia fondamentale, per lavorare in sicurezza e per abbassare le fonti di errori di valutazione che porterebbero ad un fallimento a tutti e due le parti.

Guardando la mia scrivania, nella foto, credo sia chiaro quanto conta per me la formazione, la voglia di superare la maggior quantità di ostacoli e imprevisti, quanto io credo sia necessario indagare a fondo per arrivare al vero cuore della dinamica del problema di un mio assistito.

Investo tanto, tantissimo, direi…, del mio tempo e risorse nella formazione per arrivare ad avere molti strumenti di valutazione e poter capire al meglio il percorso di un paziente.

Forse anche questo fa la differenza fra tanti professionisti; quanto ognuno di noi continui a crescere, ad essere sempre al passo dei tempi con la tecnologia, cosa non facile, ma che aiuta tantissimo in questi tempi; quando, a volte, sembra che regni la confusione e che tutti facciano “tutto”.

Ci sono altri fattori sicuramente che incidono nella riuscita di un progetto ma la preparazione nell’ambito richiesto credo non sia negoziabile. Ognuno, nella sua dimensione delle possibilità e con i mezzi a disposizione, dovrebbe cercare di salire sempre un gradino di più nella preparazione e crescita personale e professionale.

Mi auguro di trasmettere anche ai miei pazienti questa voglia di superare sempre, uno alla volta gli ostacoli!

Dott.ssa Maria Laura Pastorino

  • Biologo Nutrizionista
  • Fitness coach
  • Medicina sistemica- PNEI

 Sono biologa nutrizionista specializzata nella Medicina Sistemica, nella Neuroendocrinoimmunologia, nel rapporto tra lo stress il sistema di reazione e tutti i cambiamenti nella composizione corporea che questo comporta.

CHIAMAMI