Neuroplasticità e Covid-19

In questo articolo parlerò della relazione tra Neuroplasticità e Covid-19.
In tutti i mesi passati in lockdown, in una situzione di totale incertezza, una regola è stata veramente chiara, una strategia vincente: RESTARE A CASA!
Ormai l’informazione è alla portata di tutti, e ce l’hanno detto in tutte le lingue: non siamo ancora fuori rischio e ci vorrà ancora un pò per raggiungere nuovamente uno stato di normalità.
Certo è che l’uomo da sempre nella sua natura ha incorporata la curiosità e la voglia di novità ma, che non la troviamo ora come ora andando fuori casa… La vera novità è quella d’imparare a mantenere le distanze, imparare a rispettarci, a convivere nelle difficoltà, nello spazio stretto ed in tempi lunghi. La novità è imparare ad essere pazienti e RESILIENTI!
Questa pandemia ci impone l’apprendimento di nuovi comportamenti, di nuove abitudini che non potremmo abbandonare velocemente, ma che ci lasceranno, se siamo stati capaci di farlo, anche nuove strategie e risorse.

Neuroplasticità e Covid-19: perché parlarne?

Le esperienze che noi viviamo e come le interpretiamo incidono sulla nostra capacità di creare nuove abitudini e queste sono in stretto rapporto con la NEUROPLASTICITA’, cioè la capacità del nostro cervello di  adattarsi in termini anatomici e funzionali ai cambiamenti. Ovviamente meglio se mirati ad una crescita personale. Anche i pensieri incidono sulla neuroplasticità, così come la meditazione, la preghiera, la respirazione.
Il mio consiglio? Agevoliamo il nostro cervello in questo sforzo di riprogrammazione che comporta un consumo energetico enorme. Adoperiamo queste strategie con l’obiettivo di adattarci positivamente a queste nuove regole che sono la base di un comportamento responsabile.